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Intervista a Maria Beatrice Bilò, Responsabile Formazione AIITO

26/10/2020

Prof.ssa Maria Beatrice Bilò
Università Policlinica delle Marche, Responsabile Formazione AAIITO 

L’asma grave, cosi come altre patologie, ha inciso sul decorso della malattia da Sars-Cov-2?
Si potrebbe pensare che i pazienti con asma, in particolare quelli affetti da asma grave, siano potenzialmente più soggetti a sviluppare una infezione da SARS-Cov-2, dal momento che le infezioni virali si associano a un rischio più frequente di riacutizzazioni asmatiche. Ciononostante, secondo recenti studi, l’asma non è annoverata tra le più frequenti patologie associate a tale infezione e quindi non appare come un fattore di rischio per svilupparla. Inoltre secondo i dati del Registro Asma Grave/Italian Registry on Severe Asthma (RAG/IRSA) recentemente pubblicati, l’asma grave, in pazienti affetti da COVID-19, non ha alcun effetto sul decorso dell’infezione e anche il trattamento con farmaci biologici non sembra avere alcun effetto sull’andamento della patologia. 

Che cosa caratterizza i pazienti con asma grave rispetto agli altri pazienti asmatici? E’ possibile per un paziente sospettare di avere un’asma grave?
I pazienti con asma grave soffrono degli stessi sintomi di quelli con asma lieve-moderato (dispnea, sibili, oppressione toracica e tosse frequente) ma i sintomi sono più severi. Inoltre tendono a sviluppare più spesso riacutizzazioni, a volte gravi e imprevedibili, presentano spesso malattie concomitanti e risentono degli effetti collaterali dei farmaci, poiché costretti a utilizzare dosaggi molto elevati. Rispondere a una sola e semplice domanda può aiutare il paziente a sospettare un’asma grave e indurlo a consultare un Centro specializzato nella diagnosi e cura dell’asma grave. Ad esempio, usare frequentemente i farmaci d’emergenza nonostante una terapia continuativa di base, oppure avere bisogno di alti dosaggi di farmaci sotto forma di spray bronchiali e di frequenti cicli di steroidi orali, oppure avere avuto crisi si asma trattate al Pronto Soccorso o per le quali sia stato necessario il ricovero rappresentano importanti campanelli di allarme. 

Considerando il suo ruolo attuale all’interno dell’AAIITO, quali ritiene siano gli aspetti da migliorare nella formazione della classe medica per la gestione ottimale del paziente con asma grave?
L’asma grave è ormai una patologia conosciuta dagli specialisti pneumologi, allergologi e pediatri. Tale patologia necessita tuttavia di un approccio multidisciplinare, non solo per una migliore caratterizzazione del tipo di asma di cui soffre il paziente e quindi per una terapia personalizzata, ma anche per l’individuazione precoce dei pazienti. Occorre quindi migliorare la conoscenza anche a livello di altre categorie di professionisti, come i medici di Medicina generale, i medici di continuità assistenziale, i medici del Pronto Soccorso e di specialisti coinvolti nella valutazione di altre comorbidità, come il dermatologo (per la dermatite atopica) o l’otorinolaringoiatra (per rinosinusite con o senza poliposi). La conoscenza delle caratteristiche dell’asma grave, della sua complessità, della possibilità di “fenotipizzare” il tipo di asma e di avere a disposizione terapie innovative e mirate, nonché la necessità di un approccio multidisciplinare sono gli aspetti da valorizzare nei processi formativi della classe medica, sia degli specialisti che dei non specialistici.