Asma grave: le opzioni terapeutiche disponibili
Oggi la problematica dell’asma grave sta emergendo, anche in virtù delle maggiori opzioni terapeutiche disponibili. In passato l’asma grave non godeva certamente della considerazione e dell’interesse di cui ha iniziato a godere negli ultimi anni. Questo probabilmente a causa del limitato bagaglio terapeutico disponibile per queste forme di asma, che prevedeva essenzialmente l’uso massiccio dei cortisonici orali, e della mancanza di precisi criteri diagnostici per l’identificazione di tali pazienti. Attualmente, grazie alle nuove conoscenze diagnostiche ed ai nuovi farmaci biologici, in grado di agire con precisione sui meccanismi della maggior parte delle forme di asma grave, è iniziata una grande azione di sensibilizzazione nei confronti di tale patologia. Dal punto di vista terapeutico, il 32% circa dei pazienti IRSA effettua, oltre agli spray bronchiali contenenti antinfiammatori e broncodilatatori ad alto dosaggio, terapia con cortisonici per via orale e il 64,5% anticorpi monoclonali.
Il registro IRSA (leggi l’articolo) ha messo inoltre in evidenza che, nonostante la terapia attualmente a disposizione, più del 50% dei pazienti, al momento della presa in carico presso i Centri afferenti al Registro, presenta una asma non controllata, ovvero una malattia che ha più frequenti riacutizzazioni, maggiore utilizzo di strutture sanitarie, con ricorso al Pronto Soccorso o ricovero, un maggior utilizzo di cicli di cortisone per via sistemica ed un minore utilizzo di farmaci biologici. Il registro IRSA fotografa i pazienti affetti da asma grave afferenti presso centri specializzati con l’obiettivo di seguirli nel tempo. Sarà interessante rivalutare i dati dopo 1 anno di follow-up per confermare il ruolo del registro come strumento attraverso cui migliorare la loro gestione.